venerdì 8 giugno 2012

Seicento Settecento: prima o poi nel décor e negli arredi

Degli arredi morbidi, monocromativi oppure eclettici e colorati se pur in stile vagamente seicentesco e settecentesco: nessun problema a mescolare colori, motivi, decori.


Così come è avvenuto per il romanico e il gotico, anche gli arredi, come le arti figurative, del Seicento e Settecento, come avverrà in seguito anche per il liberty e il post-modern, richiamano una definizione, un termine, nati per definire uno stile, e poi utilizzati in maniera talvolta impropria, dal punto di vista stilistico, per individuare tutta l’arte del periodo al quale ci si riferisce.






  
  

  

   


  


















Dal seicento al settecento il mobile cominciò ad assumere un aspetto più sofisticato. Gli intagli erano sempre presenti, ma gli incastri venivano realizzati con maggiore cura e furono utilizzati anche dei collanti. Inoltre cominciava a diffondersi l'utilizzo della gommalacca come elemento per lucidare.
Nel settecento in particolare, abbondavano le finiture, i decori. Per gli intarsi veniva usato il "bois de rose", il palissandro.


Durante il secolo dei lumi, il Settecento, viene introdotto l'uso di nuovi tipi di mobili; ciò è dovuto al mutare dello stile di vita delle famiglie e all'allargamento delle possibilità economiche.



Queste nuove esigenze emergono per prime in Francia e si diffondono dalle corti reali agli strati emergenti della borghesia. Console, cassettiere, mobili d'angolo e scrivanie non sono solo mobili innovativi, ma anche più leggeri ed eleganti.

Anche gli arredi, come le arti figurative, del Seicento e Settecento hanno dinamiche ed esiti stilistici che raggrupparle genericamente nella definizione di «barocco» appare improprio. 

Così come è avvenuto per il romanico e il gotico, e come avverrà in seguito per il liberty e il post-modern, il termine, nato per definire uno stile, è stato utilizzato in maniera talvolta impropria, dal punto di vista stilistico, per individuare tutta l’arte del periodo al quale ci si riferisce (così come non possiamo definire gotica la pittura di Giotto, solo perché ha operato tra XIII e XIV secolo, così non possiamo definire barocca la pittura di Caravaggio o di Rembrandt, solo perché la loro attività si è svolta nel XVII secolo).

Giusto per non sbagliare ricordo, a  proposito dell'utilità di restaurare i mobili antichi, che:

Restauro conservativo
Consiste nel riparare e proteggere il manufatto dal degrado. Non si tratta, quindi, di integrare le nuove essenze nella struttura, ma dovrà essere visibile il lavoro svolto. Solitamente questo tipo di restauro è richiesto dalla Sovrintendenza alle Belle Arti e dai musei.

Restauro antiquariale o estetico
Questo tipo di restauro tiene presente la struttura originale del mobile cercando di riportarlo all'antico splendore. E' sostanzialmente il più richiesto dai privati per i propri mobili ed è quello che solitamente intendiamo noi quando genericamente parliamo di restauro.

Restauro commerciale
In pratica è un restauro di facciata. Consiste nell'agire velocemente e drasticamente su un mobile per poterlo presentare all'acquirente. Ma in questo modo si saltano le operazioni accurate e lunghe di un buon restauro, per cui di norma si finisce per danneggiare il mobile stesso fino a diminuirne, se non annullarne in taluni casi, il suo valore antiquariale e la sua autenticità.


Nessun commento:

Posta un commento